martedì 4 luglio 2017

lo dice LEGAMBIENTE







L’82% dei rifiuti spiaggiati trovati sugli arenili monitorati è risultato di plastica; il 64% è materiale usa e getta. La cattiva gestione dei rifiuti urbani e la mancata prevenzione sono la causa del 54% dei rifiuti spiaggiati. Sono i nuovi dati di Clean Up the Med, la più grande campagna di volontariato lungo le coste del Mediterraneo, coordinata da Legambiente, che comprende anche un monitoraggio scientifico sul beach litter realizzato su 105 spiagge di 8 Paesi mediterranei (Italia, Algeria, Croazia, Francia, Grecia, Spagna, Tunisia, Turchia) monitorate tra il 2014 e il 2017.
Sono questi alcuni dei principali dati dell’indagine sul marine litter nel Mediterraneo che Legambiente presenta in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente e che porterà l’8 giugno al Palazzo di Vetro nell'ambito della Conferenza mondiale dell’Onu sugli oceani, in programma dal 5 al 9 giugno a New York.
L’8 giugno Legambiente presenterà un focus sul Mediterraneo, dal titolo 'Multi-stakeholders Governance for tackling marine litter in the Mediterranean Sea', con la partecipazione dei rappresentanti di ministero dell’Ambiente, Unep/Map-Barcelona Convention, Parlamento Europeo, Agenzia europea per l’ambiente, Un Sustainable Development Solutions Network (Sdsn-Mediterranean), UfMs (Union for the Mediterranean Secretariat), Università di Siena, European Bioplastics, Novamont e Kyoto Club.
"Il Mar Mediterraneo è gravemente minacciato dal marine litter che registra concentrazioni tra le più elevate a livello globale - dichiara Stefano Ciafani, direttore generale Legambiente - Per questo è urgente che tutti i Paesi mediterranei intervengano in maniera comune per ridurre il problema del marine litter, dalla prevenzione alla ricerca scientifica, adottando anche misure drastiche come la messa al bando dei prodotti più inquinanti come i sacchetti di plastica non biodegradabili e compostabili, come già fatto da Italia, Francia e Marocco".

L'Italia è stato il primo Paese in Europa a mettere al bando i sacchetti di plastica nel 2011 - ricorda Legambiente - ma ancora oggi non è del tutto rispettato anche se ha comunque consentito in cinque anni una riduzione nel consumo di sacchetti di plastica del 55% (da 200mila a 90mila tonnellate/anno) e una diminuzione in termini di CO2 di circa 900mila tonnellate.


giovedì 29 giugno 2017

L'età della plastica



La plastica negli oceani

Sono circa 260 le specie, tra cui invertebrati, che sono state danneggiate dall'inquinamento causato dalla plastica. È stato stimato che oltre 400.000 mammiferi marini trovano la morte in questo modo a causa dell'inquinamento causato dalla plastica negli oceani. Una ricerca  ha concluso che i gabbiani 
nel Mare del Nord hanno una media di trenta pezzi di plastica nel loro stomaco.



La città di plastica - Evento



Riciclo Plastica

E' un flashmob realizzato in un aeroporto Canadese, dove viene volontariamente abbandonata una bottiglia di plastica accanto ad un contenitore per la raccolta differenziata.

La città di plastica

lunedì 8 maggio 2017

LA CITTA' DI PLASTICA


Prendiamo ad esempio queste bottigliette di acqua minerale, sapete quanto paghiamo per comprare una di queste bottigliette in negozio?
Diciamo 30 centesimi di Euro, sapete quale può essere il costo dell'acqua contenuta in questa bottiglietta?
Meno di 5 centesimi, quindi per bere acqua del valore di 5 centesimi ne spendiamo 30.
I 25 centesimi rimanenti comprendono oltre al costo dell'imbottigliamento, del trasporto, della distribuzione e della pubblicità, anche il costo della bottiglietta che è di circa 10 centesimi.
Quindi costa di più la bottiglietta che l'acqua che ne è contenuta!!!
Allora cosa succede se non portiamo la bottiglietta vuota nel contenitore giusto?
Succede che buttiamo via 10 centesimi, quindi se non trattiamo tutti i rifiuti in modo corretto rischiamo di buttare inutilmente nella spazzatura una parte dello stipendio dei vostri genitori.

Per produrre la plastica di cui è fatta questa bottiglietta è stato utilizzato del petrolio che ha dovuto essere estratto, raffinato e trasportato, poi è stato trattato per essere trasformato in granuli di plastica che poi sono stati lavorati per produrre la bottiglietta. Tutte queste attività hanno richiesto una grande quantità di energia che per essere prodotta ha immesso nell'ambiente molte sostanze inquinanti che sono causa dell'effetto serra che sta producendo il cambiamento climatico che è la causa di eventi estremi e catastrofici che hanno prodotto molte vittime e la migrazione di intere popolazioni.

Quando abbiamo in mano questa bottiglietta vuota abbiamo una grande responsabilità, dobbiamo decidere se essere complici di questo drammatico stato di cose oppure se reagire per il bene dell'ambiente e per il nostro futuro.




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